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Il veleno del Po
Dal corriere della sera di martedi 22 maggio 2001
«E’ Milano il veleno del Po»
Legambiente: Milano inquina il fiume perché non ha il depuratore
MILANO - Grave: così Legambiente valuta lo stato di salute del fiume Po. E individua anche cosa provoca la sua malattia: è Milano. Anzi, la grande Milano che non depura nemmeno una goccia degli scarichi che produce.
«La più grande città della regione non ha ancora un depuratore - afferma Andrea Poggio, presidente di Legambiente - e tutti i suoi rifiuti organici finiscono prima nel Lambro e poi nel Po».
Più bravi gli altri capoluoghi della Lombardia: medaglia d’oro a Cremona, Sondrio e Lodi che ripuliscono il 100% delle acque, seguono Pavia (99%) e Lecco (96%).
Milano, ovviamente, è ultima con uno zero per cento. Legambiente ha prelevato campioni di acqua del Po in 13 punti: risultato è che più a monte (a Mezzana Bigli, nel Pavese) le acque sono in categoria 3 (inquinate), dopo aver ricevuto l’affluente Lambro scendono alla quarta (molto inquinate) per ritornare poi in provincia di Cremona alla terza.
«Non basta dire che il Po viene maltrattato - continua Poggio -, non viene proprio considerato. Oltre alle sostanze organiche deve sopportare anche l’inquinamento che viene dal settore agricolo (nitrati, ndr) e dai grandi allevamenti di suini. Inoltre si trova in un cattivo stato di conservazione perché le sue sponde vengono trascurate. Non solo: in Lombardia il Po è l’unico fiume che non è stato elevato a parco».
Legambiente ha anche monitorato gli altri corsi d’acqua della regione: sta bene il Ticino e quasi bene l’Adda. Un discorso a parte merita il Lambro: è quello che sta peggio e verrà studiato in modo approfondito.
Martino Spadari.

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